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Nei prossimi 6-7 novembre il Progetto Pontili sarà affinato e verificato “concretamente” attraverso una seconda fase di discussione collettiva, che metterà in luce diversi profili di “fattibilità”, tutti ugualmente necessari all’attivazione del progetto:
-fattibilità sociale, ovvero la candidatura di soggetti interessati a svolgere un ruolo di promotori rispetto alle attività da svolgersi nei pontili. Si tratta di una vera e propria call aperta ai soggetti istituzionali, collettivi, imprese e terzo settore interessati a realizzare il Progetto pontili.
-fattibilità economica per l’avvio delle attività sperimentali, all’interno delle misure della CE note nel loro insieme come Europa 2020.
-fattibilità giuridico-amministrativa per la piena disponibilità delle aree e l’attivazione dei procedimenti amministrativi necessari all’avvio del progetto.
Vi aspettiamo!
COSA ABBIAMO FATTO
Il 23 e 24 ottobre abbiamoraggiunto alcuni risultati importanti:
1. Abbiamo realizzato una mappa di tutto quello che si muove positivamente nel quadrante Corviale: spazi pubblici e collettivi, servizi, attività e usi, comportamenti e tendenze, iniziative in corso e progetti programmati.
2. Abbiamo messo a punto la mappa dei problemi che quotidianamente si incontrano nell’abitare e nello spostarsi in questo territorio, evidenziando esigenze nuove e domande disattese, soprattutto di mobilità, di sicurezza, di incontro e di valorizzazione dello straordinario ambiente naturale del quadrante.
3. Ma soprattutto abbiamo messo a fuoco la possibilità di realizzare i primi tre pontili di questo territorio. Con pontili abbiamo deciso di chiamare un sistema di spazi e di percorrenze per lo spostamento pedonale, ciclabile e, auspicabilmente, per la realizzazione di nuovi sistemi di mobilità pubblica (tram verdi, navette elettriche, ecc.), capaci di collegare il quadrante Corviale alla rete del ferro (metro e FM). Ma i pontili sono stati intesi anche come strumenti capaci di riqualificare e animare il territorio che attraversano, trasformandosi in condensatori di attività innovative, infrastrutture della socialità, strumenti di promozione del territorio e delle sue potenzialità. I pontili sono stati tracciati mettendo insieme, e collegando, aree di proprietà pubblica all’oggi completamente inutilizzate.
Le prime ipotesi di progetto sono state costruite raccogliendo ed elaborando le idee e le suggestioni emerse dalla discussione collettiva, che ha evidenziato molte forme d’uso innovative, sostenibilie inclusive. I primi tre pontili del quadrante saranno diversi tra loro, per caratteri e attività dominanti, in simbiosi con i contesti attraversati e con le strutture pubbliche che collegheranno (scuole, centri sportivi, aree di interesse naturalistico, ecc.).
Pontile1. Laboratori (ri)creativi – da Corviale alla FM1 Magliana attraverso parchi pubblici, spazi di pertinenza scolastica, aree verdi ed edifici sottoutilizzati
Il pontile ha una duplice funzione:
-connettere le scuole ai quartieri di Corviale, Casetta Mattei, via delle Vigne, Ressi, Colle del Sole e alla rete del ferro attraverso una sequenza di spazi presidiati che consentano a studenti, genitori e insegnanti di spostarsi a piedi, favorendo l’autonomia dei ragazzi, riducendo traffico e rischio di incidenti negli orari di ingresso e di uscita dalle scuole, promuovendo il movimento quotidiano;
-realizzare una rete di spazi materiali e immateriali a supporto di attività formative e culturali che mettano in connessione scuole e territorio, in particolare attraverso laboratori artistico-artigianali di uso/riuso e riciclo di materiali naturali (legno, argilla, carta, stoffa) anche con finalità di autosostentamento o di sostegno a iniziative sociali. I materiali potrebbero essere a km0 (provenire dai parchi di RomaNatura, o dalle cooperative agricole presenti sul territorio).
Pontile 2. Playground – lungo la linea del futuro tram da Corviale a Bonelli attraverso aree verdi incolte, strade, piazzali e parcheggi sottoutilizzati).
Il pontile si compone di due tipi di spazio:
-un percorso lineare che rimarca il possibile tracciato del futuro tram, con le sue fermate attrezzate (corrispondenti a snodi di collegamento con i quartieri di Portuense, Monte delle Capre, Trullo, Montecucco, Imbrecciata, via Lenin e via Frattini)
-la sequenza dei playground intesi come spazi per la pratica sportiva libera urbana attraverso i quali avviare la colonizzazione (in tempi brevi) delle aree coinvolte dalla linea del tram, anticipando e verificando, anche per tratti, il futuro sistema di connessioni tra quartieri e servizi collettivi. Si tratta di spazi lineari e areali, pavimentati e verdi, variamente attrezzati in funzione di pratiche sportive vecchie e nuove (basket, calcetto, footing, tai chi, parkour, atletica, nordicwalking, yoga, potenziamanto, skate, bici acrobatica, roller blade, bocce, ecc.), spazi che dovrebbero favorire il recupero dell’attività fisica e motoria come pratica quotidiana, in rapporto alle esigenze delle diverse età.
Pontile 3. Corona verde dei pic-nic – abbraccia l’intero quadrante, anche con un intento simbolico di connessione tra i diversi quartieri e le due grandi aree protette di RomaNatura (Valle dei Casali e Tenuta dei Massimi).
Il pontile è costituito da un sistema di spazi aperti con un forte legame con l’agricoltura, l’ambiente e con i differenti paesaggi del quadrante e risponde a una domanda in forte espansione di pratiche agricole collettive (agricoltura sociale), produzioni aziendali sostenibili, educazione al benessere alimentare.
Queste diverse esigenze trovano nell’immagine dei picnic (interpretati come occasioni di scoperta e conoscenza) un riferimento duttile e declinabile in molti modi differenti, in rapporto alla combinazione con differenti attività: itinearari storico-culturali, naturalistici, eno-gastronomici, di educazione ambientale, di educazione alla pratica agricola, ecc.
Questo pontile potrebbe avere connessioni ciclabili molto interessanti al livello urbano, vista la conformazione di crinale o di valle, e la connessione con le piste ciclabili Tevere e Pisana.
roberto pallottini
5 novembre 2015 a 12:21
ottimo lavoro, di grande valore, nel metodo e nei contenuti che emergono. Le reti locali sono la grande infrastruttura per lo sviluppo sostenibile. Per quanto mi sarà possibile, cercherò di dare il mio contributo al pontile tre, dove l’agricoltura, oltre che come attività sociale, si può sviluppare nella dimensione aziendale come vera e propria economia plurifunzionale, grazie alla sua contiguità con i luoghi urbani.
E potrei dare un contributo, come portavoce del coordinamento roma ciclabile, anche alla mobilità ciclistica, che in effetti dovrebbe combinare meglio le direttrici trasversali, di crinale e di valle, con quelle radiali e con l’intermodalità.
vito de russis
13 febbraio 2016 a 01:00
favoloso/i quelli di Corviale terzo millennio: inventando i “pontili non degradabili” passano (ad altri) il testimone di territorio romano degradato.
Controprova. Il G124 va alla ricerca, nell’Italia Centrale, del degrado delle periferie da “rammendare”; individua Roma e, precisamente – nel cuore del III Municipio – i “pontili degradati” del viadotto dei presidenti. Struttura realizzata per il tram da Saxa Rubra a Laurentino, obiettivo di varie lotte dei cittadini di nord-est-sud – compreso la Proposta di Iniziativa popolare 2005 approvata alla unanimità dal C.C.il 6.2.2006.) Per il decennale di quel voto un evento commemorativo è in fase di lavorazione.