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Presentazione del Comitato Roma 150

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Presentato il programma del Comitato Roma 150

Oggi 23 luglio, con una Conferenza Stampa presso la Camera dei Deputati è stato presentato il Programma del Comitato Roma 150. Il Programma raccoglie alcune “delle idee che il Comitato ritiene le più incisive e urgenti per risarcire la Capitale di manchevolezze e disimpegni antichi e più recenti. Ogni altro contributo da parte di singoli, autorità e associazioni sarà valutato e considerato benvenuto nella misura in cui coincidente con i valori e le finalità del Comitato e della Dichiarazione costitutiva, sottoscritta da i nostri membri e simpatizzanti.

Fin qui il comunicato stampa ora qualche chiarimento per facilitare la lettura.

Iniziamo dal soggetto. Il Comitato “Roma 150 – 1871-2021” si è formato a novembre del 2018 con l’obiettivo dichiarato di: “scacciare con le armi della Cultura e della partecipazione civica il “grigiore”, lo scetticismo, la rassegnazione che da troppo tempo sembra aver contagiato la Città eterna”. Il Direttivo del Comitato è formato da: Andrea Costa (Presidente), Maria Luisa Priori (Vice Presidente), Luciano Visco (Tesoriere), Emma Tagliacollo, Sonia Marino, Riccardo Mastrorillo, Giovanni Vetritto, Carlo Cassaro. La Dichiarazione Costitutiva è stata già sottoscritta da 36 personalità rappresentative del mondo culturale e politico della Nostra Città. Per chi volesse saperne può accedere al sito www.roma-150.it dove può leggere i documenti e i sottoscrittori.

Chiarito chi  sia il promotore veniamo alla Conferenza Stampa di questa mattina.

Il Presidente del Comitato Andrea Costa ha aperto i lavori segnalando che nonostate fossero stati invitati tutti i Deputati eletti a Roma, all’invito avevano aderito solo il VicePresidente della Camera on. Fabio Rampelli e l’On. Steano Fassina. Andrea Costa ha evidenziato come sia ormai insostenibile un certo modo di trattare Roma, dopo le crisi del 2008 e 2012 prevale un sentimento d’impoverimento culturale e finanziario. Solo dal punto di vista finanaziario i trasferimenti dello Stato verso la Capitale sono equivalenti a quelli verso Bologna. Inoltre si assiste al tentativo di spostare l’asse della nazione verso Nord. Non a caso Claudio Cerasa sul Foglio del 30 agosto 2017 intitolava: “Capitale corretta – Nazione in festa” . Recente letteratura, trasferita anche al cinema e in televisione, ha anche proveduto a ben crimininalizzare la nostra Città. Rispetto a tutto ciò, il Comitato vuole cogliere l’evento dei 150 anni, che si celebreranno il 3 febbraio del 2021, data della proclamazione, utilizzando il periodo dal 20 settembre fino a febbraio, per rinnovare l’attenzione dell’intera nazione sulla propria Capitale, infatti se “la Capitale è depressa è la Nazione che si suicida”.

Il VicePresidente della Camera On. Fabio Rampelli ha ricordato l’esigenza di rilanciare e promuovere il ruolo di Roma all’interno del dibattito sul decentramento Regionale. Infatti anche Roma al pari di altre Regioni ha un residuo fiscale, ovvero versa più di quanto ne rifonda dallo Stato. Quindi, il dibattito sulle autonomie regionali è un’occasione ghiotta per promuovere progetti che la possano rilanciarla nei confronti delle altre Capitali. Infatti, Roma deve confrontarsi con Parigi, Berlino ed altre Capitali dove lo Stato interviene con investimenti nell’ordine dei 10 Miliardi. In questo senso il Programma raccoglie una serie di proposte da sviluppare non in sede accademica ma con il Governo e con la riforma dei poteri della Regione.

L’On. Rampelli ha proseguito invitando la Sindaca Raggi e il Presidente Zingaretti ad assumere iniziative nell’ambito del dibattito sulle autonomie regionali. In quella sede cosa è previsto per Roma Capitale ? Spogliata delle sue eccellenze la città è finita nel gorso del suo declino. Il problema è gigantesco e riguarda poteri e risorse economiche.

Il Presidente Andrea Costa ha presentato il Programma che si sviluppa su tre ambiti tematici: Urbanistica; Cultura; Eventi e Società. Si articola in 45 progetti ed è aperto ad ulteriori proposte. Il Programma è consultabile sul sito alla pagina:  http://roma-150.it/programma/ .

Il Presidente Costa ha ricordato che di recente con una operazione “archeofinanziaria” sono stati recuperati 78,5 milioni di Euro della Legge 396 del 1990 su Roma Capitale. La Sindaca ha proposto di utilizzali per le buche stradali dimenticando che gli obiettivi della Legge per Roma Capitale erano principalmente la salvaguardia e la valorizzazione del patrimonio culturale.

L’On. Stefano Fassina nel suo intervento ha segnalato la mancanza di contributi ufficiali in un’occasione in cui si poteva dare una prospettiva alla Capitale. Questa disattenzione segnala come sia assente un sentimento nazionale verso la Capitale. Occorre assegnare a Roma Capitale nuove funzioni “in quanto Paese che deve ritrovare la capacità di stare insieme”. La Capitale è una vicenda nazionale non dei romani. E’ passato inosservato che il Decreto SalvaRoma sottraesse risorse anziché darle, in quanto i risparmi ricavati dalla ristrutturazione del debito hanno finanziato altri comuni.

Infine l’On. Fassina ha sintetizzato le due questioni di fondo. La prima corrisponde all’assetto istituzionale, Roma non può essere amministrata come qualunque altra città. In queste condizioni “chiunque nel giro di poco tempo va a sbattere contro il muro”. La seconda questione riguarda le risorse economiche. Mentre a Roma vengono assegnati 1.800 €/procapite a Milano sono assegnati 3.000 €/procapite.

L’On. Fassina ha concluso eviedenziando come il tema della Capitale sia essenzialmente una questione Politica riconducibile a scelte fondamentali di assetto, funzioni e risorse.

Nella Conferenza Stampa è intervenuto anche Vittorio Emiliani, Giornalista e Presidente del Comitato per la Bellezza, autore del recente saggio “Roma capitale malamata” (ed. Il Mulino 2018). Inizialmente ha ricordato la vicenda di Ponte di Nona con gli abitanti che si sono dotati di una viabilità autocostruita e passata alla storia come “Via Mejo de niente”. Vittorio Emiliani ha attribuito questa disattenzione del Governo forse al desiderio di non disturbare il Vaticano e ha definito Roma come “ipocapitale”. Inoltre ha ricordato che nel 1970 in sede di formazione delle regioni Amato sollevò la questione di creare un Distretto Capitale, mentre con Sella si era già delineato il carattere di Capitale della Scienza e della Cultura.

In conclusione, all’iniziativa del Comitato va riconosciuto il merito di tentare una via di fuga dal “gorgo del declino” in cui sembra precipitare questa città finendo col trascinare con se l’intera nazione.

Il fatto più significativo che non si sia spesa una parola sui 45 progetti che sono solo una occasione per evidenziare le potenzialità e le risorse inespresse di questa città. In questo periodo c’è una vivacità di proposte, ideee ed iniziative che da lungo tempo non si segnalavano. La città sembra pronta a ritrovare il suo orgoglio di Capitale.(MG)

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