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Roma e il disastro dei trasporti

Il rapporto di Legambiente. Tra le tratte la maglia nera va alla Metro B con 14 giorni di chiusura.

40 giorni di stop al servizio per le metro, provocati per 29 volte da guasti tecnici.

Legambiente ha pubblicato i dati sulla mobilità pubblica romana, nel 2015. Tra le tratte la maglia nera va alla Metro B con 14 giorni di chiusura. Ultima giornata a far aumentare tali numeri è stata quella dello scorso Natale, quando tutte le metro si sono fermate dalle 13 in poi. Secondo lo studio di Legambiente, la capitale offre poi una media per ogni 1000 abitanti di 0,077 km di trasporto su ferro (tra metro, suburbane e tram) dotazione più bassa in assoluto al confronto di tutte le grandi città europee. Conseguentemente il possesso di automobili a Roma è pari a 71 auto ogni 100 abitanti, (contro le 35 di Berlino e le 36 di Londra). Una situazione del Tpl che non cambierà nei prossimi anni per Roma, visto che non ci sono in cantiere nuovi tram e che per le linee metropolitane è stato finanziato il solo prolungamento della Metro C (3,6 chilometri in più).

«Roma è ultima in Europa per mobilità sostenibile e quest’anno la metro ha fatto registrare record negativi di giorni fuori servizio, anche per questo la Capitale sta soffocando nello Smog – ha commentato Roberto Scacchi presidente di Legambiente Lazio – e a conclusione di questo annus horribilis è arrivata addirittura la sciagurata scelta di chiudere il servizio metro dalle 13 in poi per l”intera giornata di Natale, una decisione senza precedenti e che ha lasciato appiedati decine di migliaia di romani e turisti nei primi giorni del Giubileo. Il confronto con le altre grandi città del continente è poi impietoso se si tiene in considerazione il tpl su ferro».

Intanto anche lunedì le centraline di monitoraggio del Pm10 hanno registrato valori negativi: la peggiore continua ad essere quella di Cinecittà con 79 ug/m3 e che ha raggiunto un totale di 61 giorni con polveri oltre il limite nel 2015; ieri smog oltre i limiti anche nelle centraline di Preneste, Bufalotta, Cipro e Tiburtina e sono ormai 5 i punti di monitoraggio che hanno superato per oltre 35 giorni (limite di legge) il valore massimo consentito di 50 ug/m3. «Bisogna continuare ancora con le targhe alterne, provvedimento utile e positivo che evita emissioni, per poi passare a blocchi totali e ampliamento della Ztl, per tornare ad avere un’aria respirabile. Al fianco di tutto ciò bisogna rilanciare con forza il ruolo del trasporto pubblico; negli ultimi anni a Roma abbiamo sentito dell’arrivo di nuovi tram, di imminenti prolungamenti delle metro, della mitologica chiusura dell”anello ferroviario, della progettazione di nuove piste ciclabili, ma niente di tutto ciò è avvenuto; ora bisogna mettere in cantiere questi progetti per dare una risposta concreta al drammatico inquinamento dell’aria che stiamo vivendo- conclude Scacchi- insieme a corsie preferenziali per i bus, car e bike sharing, Grab».

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