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“Wemi”, dalla baby sitter al personal shopper

Oltre 100 servizi per le famiglie

Piattaforma promossa dal Comune di Milano, contiene l’offerta di servizi di 58 enti del privato sociale. Gratuiti per le famiglie in difficoltà e a pagamento per i redditi più alti. Majorino: “Il comune non è più solo un erogatore dei servizi, ma sempre più ci occupiamo di promuovere quelli offerti dalle diverse realtà private”.

Sono oltre 100 i servizi disponibili: dalla classica baby sitter all’esperto di pet-therapy, dal parrucchiere al personal shopper. Sul sito www.wemi.milano.it non c’è che l’imbarazzo della scelta. E si tratta di servizi offerti da 58 enti del privato sociale, in collaborazione con il Comune. “Il fatto che siano sul portale significa che sono realtà qualificate, in convenzione con il Comune -spiega Pierfrancesco Majorino, assessore alle politiche sociali che ha presentato questa mattina la piattaforma-. È un passo rivoluzionario quello che compiamo oggi. Il Comune non è più solo un erogatore dei servizi, ma sempre più ci occupiamo di promuovere quelli offerti dalle diverse realtà presenti a Milano”. E sono servizi che qualunque cittadino può chiedere. Per chi è in stato di bisogno sono gratuiti, per gli altri sono previste forme di pagamento. “Ai cittadini diciamo: non siete soli di fronte ai vostri bisogni”. E così è possibile trovare gli infermieri che a domicilio eseguono prestazioni sanitarie come una semplice iniezione, le cooperative di badanti, oppure le associazioni che organizzano laboratori ricreativi per ogni età. “C’è anche la possibilità di fare volontariato negli enti che fanno parte della rete”, aggiunge Majorino.

Wemi Milano, progetto finanziato dalla Fondazione Cariplo, ha anche tre punti fisici, in cui incontrare alcuni degli operatori delle 58 cooperative della rete. Sono il caffé letterario Rab di corso San Gottardo 41, Spazio Agorà di via Capuana 3 e in via Trivulzio all’interno del Servizio Curami. Da aprile sarà possibile chiedere, attraverso il portale, anche il bonus badanti. Per le famiglie con Isee fino a 17mila euro è previsto un contributo una tantum di 1.500 euro, da destinare alle spese contrattuali. Complessivamente il Comune stanzia 3 milioni di euro per il bonus badanti.

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